Lo Zoo della Società Zoologica di Londra (ZSL) è stato il primo zoo scientifico del Regno Unito, fondato a Regent’s Park nel 1826. Oggi, sullo stesso sito di allora (sebbene sia stato ampliato), è adibito alla conservazione di specie protette ed accoglie milioni di visitatori ogni anno.
Ecco per te 8 segreti dello Zoo di Londra che probabilmente non conosci!
Mentre sei occupato a fissare il Padiglione Casson, sei probabilmente ignaro di ciò che si trova al disotto. Il pubblico entra nell’edificio a pian terreno, ma c’è anche un sotterraneo off-limits, usato principalmente dai custodi per preparare il cibo per gli animali. Una volta ci siamo entrati, e siamo rimasti piacevolmente stupiti nel trovare vecchi annunci dello zoo e poster pubblicitari.
I pinguini dello zoo di Londra sono stati d’ispirazione per il logo della “Penguin Books”. Anche il nome della compagnia è stato scelto quando un impiegato fu mandato al Regent’s Park per disegnare alcune bozze del logo, un logo che resta tale tutt’oggi, sebbene sia stato leggermente modificato nel 2003. La piscina in cui Edward Young avrebbe visto i pinguini non è più in uso.
Lo Zoo di Londra, insieme ad altri Zoo della nazione, ha messo a disposizione i suoi leoni marini affinché fossero allenati per scovare sottomarini durante la prima guerra mondiale. Sono stati sottoposti ad una lunga sessione di allenamento in una piscina di Londra e nel lago di Bala, in Galles. Nel tempo impiegato perché fossero allenati e disponibili all’impiego nel Canale della Manica e nel Mare del Nord, riuscirono a perfezionare la tecnologia degli idrofoni, non avendo più bisogno dei leoni marini, che così tornarono ai loro zoo.
Oggi la parte dello zoo destinata al pubblico si trova a cavallo del cerchio esterno del Regent’s Park con visitatori e staff che attraversano la strada tramite due tunnel sotterranei. Durante la seconda guerra mondiale il tunnel ad est (quello ora tra il negozio di souvenirs ed il ristorante) venne usato come rifugio anti-bomba per il personale dello zoo e per i residenti del posto.
Probabilmente hai sentito parlare di un ex residente dello Zoo, l’elefante Dumbo Jumbo, ma sapevi che jumbo (gigante è la sua traduzione in italiano ndr ) non era una parola fino al suo arrivo sulla scena?
Si pensa che il nome Jumbo derivi dalla parola swahili che significa “ciao”, ovvero “jambo” o quella che significa “capo” ovvero “jumbe”. Non è sorprendente che le sue origini si siano perse dato che l’enorme creatura ha attraversato Sudan, Italia, Germania e Parigi, prima di arrivare a Londra. Ad ogni modo, la versione inglese del suo nome è ormai sinonimo di qualcosa di gigante.
Lo zoo ha anche costruito il primo “vivarium acquatico” – poi abbreviato in acquario- anche se l’acquario originale era diverso da quello presente nello zoo oggi.
L’acquario attuale è stato costruito nel 1921 sotto le Terrazze Mappin, una struttura a forma di montagna usata precedentemente per ospitare gli orsi e le capre di montagna dello zoo. La struttura a forma di montagna contiene anche un complesso sistema di filtraggio per l’acqua. Quando fu costruito l’acquario si pensava che per differenti tipi di pesci (tropicali, d’acqua dolce o salata) fossero necessari diversi habitat. Inizialmente il liquido per le zone di acqua salata veniva dalla Baia di Biscay ed era consegnato allo zoo attraverso chiatte che arrivavano dal Regent’s Canal, affianco allo zoo – acqua consegnata attraverso l’acqua! Più tardi, invece, furono usate autocisterne per trasportare l’acqua dal Mare del Nord.
Lo zoo di Londra ha ospitato la prima mostra canina del mondo negli anni ’40, molto prima che esistessero i Crufts. L’anno esatto non è noto ma è affermato in una eccellente biografia dello Zoo che:
“Lo zoo iniziò tutto mettendo in mostra, vicino Three Island Pond, alcune delle razze di cane domestico più grandi del mondo – cani da guardia tibetani, Levrieri greci, cani da pastore persiani, segugi spagnoli, Terranova, cani cinesi (probabilmente chow chow) e -l’attrazione del giorno- esemplari di San Bernardo dalla Svizzera.”
A questa mostra canina seguì la prima mostra di pollame al mondo, anch’essa tenuta allo zoo. Fido però dovrà aspettare fuori oggi, i cani non erano ammessi allo zoo poiché avrebbero potuto causare danni agli altri animali.
Un certo Charles Darwin pagò per visitare lo zoo nel 1838, dove ha incontrato per la prima volta un orangotango. Fu affascinato al tal punto da Jenny che tornò a vederla altre due volte. Si pensa che la sua osservazione, compreso il modo in cui lei riconosceva il suo stesso riflesso, ha contribuito alla sua Teoria dell’Evoluzione.
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