Con l’aumento della popolazione mondiale e i problemi legati alla mobilità urbana, si moltiplicano le soluzioni per l’organizzare del traffico nelle città e di conseguenza si auspica un’eliminazione seppur parziale dello smog. A Londra qualcuno ha addirittura pensato di trasformare vecchi tunnel della metropolitana (abbandonati), in percorsi pedonali e ciclabili. Un’estesa rete sotterranea denominata: London Underline.

Il progetto è realizzato dallo studio di architettura Gensler, in collaborazione con PaveGen Systems e Momentum, ed è stato premiato al London Planning Awards. Questo è solo uno dei tanti progetti di mobilità sostenibile che dovrebbero essere realizzati a Londra in futuro.
La capitale inglese per questo, sarebbe una delle metropoli più “bike friendly” al mondo.
Il progetto prevede per l’appunto il riutilizzo dei vecchi tunnel della metro, da trasformare in vere e proprie piste ciclabili sotterranee, con la presenza di negozi, bar e ristoranti.
Confrontando i numeri relativi ad una corsa in taxi e quelli di una pedalata lungo le gallerie sotterranee potremo renderci conto di perché questa sia una giusta scelta.
Infatti in confronto ai 28 minuti e ad una spesa di ventotto sterline, potremo raggiungere lo stesso posto, in sella alla nostra bici in soli sette minuti, senza spendere neanche una sterlina e azzerando così anche l’alto tasso di Co2.
D’altra parte, come precedentemente detto, è interesse dei Londinesi trovare una
soluzione alternativa di mobilità, bici in primis.
Oltre al progetto della London Underline, entro il prossimo anno dovrebbe e potrebbe nascere nella capitale britannica la Cycle Superhighways, un’autostrada dedicata esclusivamente alle bici.
Circa 30 chilometri di lunghezza.
Dal centro alla periferia, sarà ufficialmente la pista ciclabile più lunga d’Europa. A tutto questo dovrebbe aggiungersi un progetto di Norman Foster, una pista ciclabile sopraelevata che, essendo costruita al di sopra delle linee ferroviarie, permetterebbe di non intralciare il traffico cittadino.
Questo progetto aiuterebbe a trasformare la città rendendola molto più sicura e aperta a un numero sempre maggiore di persone.
Una pista ciclabile sotterranea aperta anche ai pedoni è certamente un modo originale per usare i tunnel abbandonati e così facendo, si contribuirebbe a produrre energia pulita, si stimolerebbe l’attività fisica (che non fa mai male) e ridurrebbe l’impatto ambientale.
Grazie all’istallazione di una particolare pavimentazione chiamata Pavegen, la rete sarebbe completamente autosufficiente.
La superficie sarebbe dotata di sensori che sfruttando il movimento di pedoni e ciclisti, è in grado di convertire l’energia cinetica in elettrica e stoccarla per usi futuri.
L’affitto di spazi commerciali poi, come negozi e centri culturali, oltre a rendere i tunnel più attraenti e sicuri, porterebbe nelle casse comunali il denaro sufficiente alla manutenzione dei tunnel stessi.
Una città quindi, dedicata esclusivamente a ciclisti e pedoni.
Già si intravedono gli enormi i vantaggi.
Si incentiva l‘utilizzo della bicicletta, liberando allo stesso tempo le strade e aumentando così la sicurezza.
Inoltre, sarebbe un valore aggiuntivo ad un patrimonio già a disposizione della città, visto che verrebbero usate strutture inutilizzate ma già pronte al riutilizzo.
I lavori di adattamento non andrebbero ad intaccare la viabilità e verrebbe data una mano anche all’ambiente, con una massiccia diminuzione di emissioni di gas inquinanti.
Sono già stati individuati diversi tunnel dove poter realizzare il progetto. I principali due sono sulla Piccadilly Line, che va da Holborn alla stazione abbandonata di Aldwych, e la Jubilee Line, da Green Park a Charing Cross.
Per collegare destinazioni pedonali strategiche poi, si è pensato anche a dei percorsi minori, come a Goodge Street, in pieno centro città, e a Stockwell, nel sud di Londra.
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