Il Transport for London (TFL), ovvero l’autorità comunale per i trasporti di Londra, ha deciso di non rinnovare la licenza a Uber. Il colosso americano che si occupa di car-sharing e si propone come alternativa ai classici taxi.
Ebbene, dal 25 Novembre 2019, il famoso servizio non sarà più disponibile nella capitale britannica. La società statunitense, dal canto suo, ha già annunciato che farà ricorso. Secondo le leggi vigenti in UK, Uber ha 21 giorni di tempo per formalizzare l’appello di fronte la giustizia britannica.
La causa principale che ha portato il TFL a prendere questa decisione, è la violazione delle regole da parte del colosso americano dei taxi online. Uber infatti, sempre secondo l’organo londinese,metterebbe a rischio i passeggeri e la loro sicurezza.
Secondo le recenti dichiarazioni di Helen Chapman (direttrice area licenze e regolazione), Uber avrebbe permesso ai propri passeggeri di viaggiare su veicoli non autorizzati e addirittura alcuni non assicurati. Quindi, ci sarebbe da parte di Uber una scarsa regolamentazione del proprio servizio, tanto che persone prive di autorizzazioni hanno comunque caricato passeggeri e svolto il regolare lavoro di tassisti.
Ma non è neanche la prima volta. Il Transport for London aveva già sospeso la licenza a Uber nel 2017, anche se non in versione definitiva. Dopodiché sono state applicate due deroghe, ed una di queste è scaduta proprio il 25 Novembre.
La prima deroga è stata concessa ad Uber nel 2017, e riguardò un’estensione temporanea della licenza di 15 mesi. Scaduta la prima deroga, ne seguì un’altra anche se la concessione è stata di soli due mesi e non di 15 come per la prima volta. Adesso è invece arrivato lo stop ufficiale, senza nessuna deroga.
Il conflitto Uber-Londra inizia dall’elezione del nuovo sindaco laburista Sadiq Khan, subentrato al conservatore Boris Johnson attuale primo ministro. Eppure negli ultimi due anni, Uber ha ridefinito gli standard di sicurezza ed ha apportato notevoli modifiche all’app, anche in fatto di privacy.
Due mesi fa è arrivata infatti la proroga di due mesi della deroga. Ora invece, il buio totale. La posizione di TFL sembra irremovibile, e probabilmente la società americana sta anche peggiorando ulteriormente la situazione.
Secondo le recenti dichiarazioni, il direttore generale regionale di Uber considera sbagliata e insolita la decisione dell’Autorità londinese. Non contento ha continuato affermando che Uber continuerà a funzionare normalmente nella capitale inglese, a nome dei 3,5 milioni di passeggeri e 45.000 mila conducenti presenti nel territorio londinese.
Conclude dicendo che Uber farà tutto il possibile per lavorare con TFL per risolvere la questione.
Come andrà a finire ?
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