Non tutti gli italiani che decidono di lavorare all’estero e che perdono il lavoro o che non gli viene rinnovato il contratto sanno come chiedere la disoccupazione per rimpatrio. In realtà molti italiani non sanno neppure di avere questo diritto. Dopo un periodo di lavoro all’estero in caso di licenziamento si ha diritto a questa indennità. In questo articolo cercherò di darti tutte le informazioni necessarie per capire come chiedere la disoccupazione per rimpatrio, quali sono i documenti che servono e a quanto ammonta la cifra che dovresti riuscire ad ottenere.
Hai lavorato all’estero ed hai perso il posto di lavoro? Oppure non ti hanno rinnovato il contratto? Se hai intenzione di rientrare in Italia puoi ricevere la disoccupazione per rimpatriati. La disoccupazione per rimpatriati altro non è che un sussidio riconosciuto dallo Stato a tutti quei lavoratori che hanno perso il proprio lavoro e che sono rimpatriati in Italia in attesa di trovare un nuovo impiego. Vediamo quali sono i requisiti e i documenti che servono per richiedere la disoccupazione per rimpatriati.
Sottolineiamo che se dovessi aver già percepito la disoccupazione per rimpatriati, non hai nulla di cui preoccuparti perché potrai richiederla nuovamente. L’unico requisito in questo caso è di aver effettuato 12 mesi di lavoro di cui almeno 7 in uno Stato estero.
Una volta verificati i requisiti si può inviare direttamente la domanda tramite un CAF o un professionista abilitato, tramite un call center al numero gratuito 803164 oppure allo 06.164164 o direttamente dal sito dell’INPS effettuando il log in con le proprie credenziali. Va sottolineato inoltre che per richiedere l’indennizzo non c’è nessun limite d’età né nessun periodo minimo di lavoro svolto all’estero (eccetto che, come già anticipato, per chi effettua la domanda per la seconda volta). Prima di fare la domanda bisogna però accertarsi di avere i documenti che servono.
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