Ormai è diverso tempo che mi viene rivolta sempre la stessa domanda e pur avendo ampiamente esposto la mia posizione in merito alla questione Brexit, la domanda rimane sempre la stessa: “Conviene partire per Londra in vista dell’uscita dall’Unione Europea grazie alla tanto temuta Brexit?”.
È inutile nascondersi dietro un dito. Sarò quindi schietto e molto sincero (ok, lo so, lo sono sempre stato ma ci stava bene nel contesto, e poi fa sempre effetto dire certe parole, no?).
La Brexit è stata per noi tutti un fulmine a ciel sereno. Ha destabilizzato qualsiasi progetto ed aspettativa, costringendo un po’ tutti quanti a rivedere in chiave sicuramente diversa qualsiasi progetto a lungo termine Oltremanica.
La borsa è crollata un po’ di volte, la sterlina è scesa di valore e c’è stato un po’ di trambusto mediatico dovuto a quei programmi che vivono di spettatori che non voglio altro che preoccupazioni e notizie apocalittiche.
La realtà è ben diversa dalla visone apocalittica però. Quando mi chiedono quindi se conviene partire per Londra, la mia risposta è sempre la stessa. Si.
Ora vi spiego il perché, poi ovviamente siete liberi di contestarmi illuminandomi sulle cose che evidentemente non mi sono chiare.
Ho abbastanza esperienza maturata in UK dal dire che prima di tutto, chi è un professionista ed un grande lavoratore, non ha proprio nulla da temere.
Londra mi piace proprio perché, basandosi su un sistema meritocratico, premia chi se lo merita. Non conta proprio niente la Brexit. C’è o non c’è, non importa. Ho avuto modo di conoscere lungo tutta la mia carriera, imprenditori anche di un certo calibro e nessuno di loro, ti assicuro, sarebbe mai disposto a barattare un ottimo ed efficiente dipendente italiano (che magari gli aumenta il fatturato per diverse centinaia di migliaia di sterline) per un ipotetico mediocre e lassivo dipendente inglese.
Ciò che vuole un imprenditore o un’azienda è semplicemente massimizzare i ricavi, minimizzando i costi. Non importa che tu sia italiano, spagnolo o indiano. Se porti benefici all’attività sarai sempre il benvenuto a Londra.
Con l’avvento della Brexit, i prezzi degli affitti degli immobili stanno calando e si stanno creando sintomaticamente nuove opportunità lavorative. Ma per quale motivo?
Semplice: Vivere a Londra non è una passeggiata di salute. Si lavora, si, ma tanto. Si cresce, si fa carriera, si, ma ci si stanca terribilmente (e potrei continuare per ore nel fare esempi). Appena c’è stata la notizia dell’avvento della Brexit molti immigrati hanno lasciato il Paese con una scusa valida e conclamata, sotterrando in segreto l’evidente stanchezza di un sistema capitalistico che, per quanto si possa dire (ragazzi credetemi) sfianca davvero tanto. Insomma, una bugia da dire a se stessi ma soprattutto a chi è a casa in Italia.
Con l’aumento delle esportazioni fuori dall’Europa, si stanno creando anche nuove figure professionali. Import-Export sarà ovviamente uno dei settori lavorativi con più opportunità di crescita. Non farti scappare l’occasione. Le paghe sono in genere ottime e la dinamicità in questo settore è un fattore preponderante.
Assolutamente si. Considera che in 5 anni potrai diventare a tutti gli effetti cittadino Britannico e godere di tutti i diritti di un cittadino inglese. Chi ha tempo non perdi tempo (o almeno io ho sempre ragionato in questo modo).
Si tratta sempre di essere un po’ furbi, un po’ precursori dei tempi. Se sei un professionista nel tuo settore, il mio consiglio è quello di partire ora che tutto è comunque più facile essendo l’Inghilterra ancora in Europa. In questo modo, quando le procedure di uscita dalla UE saranno completate, tu sarai già inserito in un contesto lavorativo ben definito e sarà molto più difficile rischiare di essere rispedito a casa.
La regola comunque rimane sempre la stessa.
Hai voglia di lavorare e porti ricchezza attraverso le tue competenze? L’Inghilterra non ti girerà mai le spalle.
Qui sopravvive chi davvero vale.
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