Di seguito troverai l’intervista a Junior, cliente di Living London Way che ha deciso di trasferirsi in pianta stabile a Londra.
In che modo il trasferimento a Londra ha influito sulla qualità della tua vita? Quanto tempo ha impiegato per trovare un lavoro?
Leggi l’intervista per saperne di più.
Ciao Junior, raccontami un po’ di te, come hai conosciuto? Quali sono le tue opinioni su Living London Way?
Ciao Simone eccomi qua! Sono pronto a rispondere alle tue domande. Come ho scoperto Living London Way? Vi ho conosciuti 4-5 mesi fa! Stavo cercando un’agenzia che mi potesse aiutare e che mi supportasse nel trasferimento a Londra dandomi tutte le informazioni di cui avevo bisogno. Un mio amico mi aveva parlato dell’esistenza di società come la vostra che aiutano gli italiani che vogliono cambiare Paese e ricominciare una vita a Londra facilitandogli il percorso di ricerca di un alloggio e di un lavoro. Girovagando un pò per la rete mi sono imbattuto nel vostro sito web, ho letto un pò di articoli sul Blog e poi mi sono deciso a contattarvi.
Perché scegliere Living London Way?
Questa è una domanda molto interessante. Vi ho scelti perché tra le varie offerte presenti su internet, Living London Way mi ha dato la sensazione di essere la più seria. Al giorno d’oggi la serietà è un fatto determinante! E’ molto facile capire se un brand o un’azienda racconta delle bugie o dice la verità ed infatti, osservando un po’ su Internet ho trovato recensioni e commenti super positivi. Subito dopo la serietà c’è un altro valore che ritengo estremamente importante: la credibilità! Più seri, credibili e trasparenti di voi non c’è veramente nessuno! Inoltre, aver avuto anche la possibilità di vedere il fondatore dell’intero progetto, Antonio, in faccia sul suo canale Youtube, non ha fatto altro che aumentare ogni mia certezza sul vostro conto.
Come ti sei trovato?
Come mi sono trovato? Mi sono trovato bene direi, ho trovato come già detto la serietà che la cosa più importante quando uno vuole partire per un nuovo contesto, una nuova nazione e quindi ci si butta nel vuoto, quasi senza paracadute, ti metti in gioco il tutto per tutto perché così. In un contesto simili avere l’appoggio di una piattaforma a cui fare riferimento e che è seria cambia tutto in confronto a trovare un’altra realtà che magari non farebbe altro che amplificare i problemi dettati da determinate situazioni.
Chi ti ha seguito e dopo quanto tempo hai trovato lavoro?
Sono stato seguito da una donna, Giuliana e ho trovato lavoro dopo 5 giorni. Mi sono stati proposti già dal primo giorno 5 lavori diversi ai quali candidarmi. Dopo aver mandato a tutti gli annunci segnalati il mio CV a la lettera di presentazione appositamente tradotta e riadattata dai ragazzi di Living London Way, son stato contattato prontamente da tutti i manager. Il primo locale in cui fatto la prova è stato poi il ristorante che mi ha selezionato ed assunto facendomi firmare il contratto dopo 5 giorni retribuiti di prova.
Raccontami un po’ di te: cosa facevi prima in Italia?
Io ho 34 anni e facevo tante cose. Quando ho finito l’università, avendo una laurea magistrale in scienze storiche presa a Bologna, sono andato a vivere in Polonia lavorando in un Kinder garden, luogo in cui ho avuto modo di relazionarmi con bambini autistici. Subito dopo la conclusione del contratto di lavoro, ho dato continuità all’esperienza lavorativa con i bambini infatti, dopo neanche un mese ero già a Edimburgo in Scozia e lavoravo sempre nell’ambito degli adolescenti in una sorta di comunità di recupero che cercava di riabilitare chi aveva un passato molto pesante: droga, alcol, o esperienze in carcere. Poi, dopo quell’esperienza, sono andato a vivere a South Empton, a sud dell’Inghilterra. Lavoravo in un campus per ragazzi e sono stato lì per sette mesi.
Sono tornato a casa a Firenze rapidamente solo per salutare la mia famiglia e da lì sono subito ripartito per andare a lavorare dopo neanche un mese mezzo sulle navi da crociera, assunto dalla compagnia americana “Norvegia Cruise line”. Anche qui ho lavorato sempre a contatto con gli adolescenti ed il mio ruolo era quello di “youth counseler” quindi mi relazionavo con una fascia d’età che andava dai 3 ai 17 anni. Ho iniziato nel 2015, ed essendo un lavoro stagionale, ho chiesto un break che mi ha permesso di essere appunto a Londra ai primi di ottobre.
Com’è andata appena arrivato a Londra?
È andata bene. Chiaramente è sempre una nuova nazione, però mi è andata bene per degli aspetti più burocratici, come per esempio il NIN (National Insurance Number) sono stato agevolato dall’esperienza scozzese e avendolo già preso me lo sono portato con me visto che è valido a vita. Oggi sono praticamente due settimane che sono qua in UK. Londra è una città nuova anche se ci sono già venuto come turista. Piano piano mi sto adattando, ci vuole sempre un certo tempo tecnico prima di entrare nella nuova vita e nella nuova routine, ma devo dire che mi ci sto abituando.
Hai avuto problemi di qualche tipo?
Problemi? Non mi sento di dire “problemi”! L’unica “questione”, se così si può definire, è che adesso lavoro in un negozio che vende prodotti per vegetariani ed io, come già detto, ho sempre lavorato nell’ambito dei bambini, nell’ambito degli adolescenti, del “childcare” per dirla all’inglese. Essendo quindi la mia prima esperienza nel settore della ristorazione ho fatto un cambio radicale. Ci vuole sempre un po’ di assestamento, però assolutamente con impegno e dedizione riesci in tutto.
Ecco la mia filosofia: non bisogna mai scoraggiarsi. Si può imparare tutto e si può fare tutto. Il segreto della vita è non scoraggiarsi mai, insistere e darsi sempre da fare. E’ così che ho fatto a Edimburgo, a Firenze ed è così che sto facendo e che continuerò a fare a Londra.
Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Adesso sono contento di lavorare da “Pure“, ma parallelamente sto continuando ad inviare CV per trovare un impiego laddove sono più formato, nel childcare, e dove sto cercando di formarmi sempre di più. Infatti, guardandomi attorno, sto cercando di capire quale certificazione mi conviene ottenere e quale mi aiuterebbe a trovare un impiego nel settore che più amo e in cui sono specializzato.
Voglio provare a vivere a Londra per almeno un anno perché penso che comunque ci voglia una durata minima in un contesto simile. D’altra parte non è un Erasmus, si tratta di un’esperienza seria e non di un divertimento momentaneo. Poi non lo so. Magari andrò a vivere in Svizzera ma come ho detto è lo stesso discorso: quest’esperienza qui mi aiuterà ad essere una persona migliore in Svizzera, così come l’esperienza a Bologna mi è servita ad essere una persona migliore ad Edimburgo.
Ti dico la verità: ho basato tutta la mia vita sull’uscire dalla zona di comfort. Ogni volta che sentivo e percepivo anche lontanamente di essermi adattato e adagiato ad un posto e ad un lavoro ho cambiato. Il segreto della vita sta nel cambiamento, nella variazione. Un po’ una teoria darwiniana della quotidianità.
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