Oggi intervistiamo una donna, Maria, una donna davvero forte che ha rimesso in gioco la sua vita e il punto in cui era arrivata per riscattarsi e per ritrovarsi. Abbandonare tutto e ricominciare da Londra con un nuovo lavoro e dei nuovi obiettivi. Sentiamo che quello che ha da raccontarci in questa intervista.
Come hai scoperto Living London Way?
Diciamo che a differenza di molte altre persone non ho conosciuto Living London Way direttamente su internet, ma tramite il passaparola. Mi spiego meglio: un mio amico in passato stava cercando alloggio a Londra e aveva approfittato del servizio di ricerca alloggi di Living London Way e così incuriosita gli ho chiesto informazioni. Successivamente ho fatto ugualmente le mie ricerche in rete perché è sempre bene documentarsi per capire con esattezza se ci si sta rivolgendo a una attività seria e, dopo aver visto tutte le recensioni positive che avevano, ho deciso di contattarli e affidarmi a loro. Mi ha seguito Giuliana, bravissima, che ho stressato parecchio. Sia lei che Antonio sono impeccabili, due gioiellini, squisiti e disponibilissimi, non potevo sperare di trovare due persone migliori per questo progetto.
Io sono una persona molto scettica ed attenta a tutto e prima di acquistare (poi ho preso il pacchetto gold, quello che comprende tutto) ho voluto parlare con loro per capire appunto che tipo di persone fossero e la prima impressione con le sensazioni che mi hanno comunicato non mi hanno deluso in alcun modo. Non mi sbagliavo.
Dopo quanto hai trovato lavoro?
Io ho trovato lavoro già dal primo o forse il secondo giorno. Sono stata chiamata immediatamente da diverse attività e poi ho scelto di candidarmi online da Pret a Mangier dove, dopo aver superato diverse prove molto complicate sono stata assunta e mi sono stabilizzata lì senza molti problemi e senza andare a cercare altri posti di lavoro a cui potermi rivolgere.
Come ti sei trovata appena arrivata? Hai avuto problemi di qualche tipo?
Appena arrivata sono stata un treno, perché sono un treno di mio, un trattore di femmina! Nel senso che sbrigo tutto velocemente e su indicazione di Giuliana ho fatto tutto: telefonata di un’ora per avere il N.I.N., la SIM etc etc risolvendo tutto il da fare nei primi giorni.
Essendo un donna precisa, decisa ed organizzata, avevo ben chiaro in mente il mio obiettivo: venire a lavorare a Londra e non avere problemi di nessun tipo. Proprio per questo mi sono data da fare da subito, non appena ho messo il piede a terra dall’aereo e proprio per questo motivo mi sono voluta far affiancare da un team di esperti come quello di Living London Way capeggiato da Antonio e Giuliana, formidabili. Posso dire con assoluta certezza che sono davvero molto contenta. Lo ripeto spesso a tutti quelli che mi chiedono come mi trovo qua a Londra: sono molto contenta.
Prima di cosa ti occupavi?
Prima facevo l’avvocato. Mi sono laureata in legge a pieni voti e ho esercitato la professione per circa 3 anni. Subito dopo ho capito che non faceva per me. Forse ho fatto una scelta di vita sbagliata, forse l’Italia non era il Paese che faceva per me o forse non sono stata in grado di farmi valere come volevo e così ho deciso di ricominciare da zero. Nuova vita, nuova casa, nuovo lavoro, ma a Londra. Ripartire da una nuova realtà da sola, dove non mi conosce nessuno e dove posso farmi valere per quello che sono. Mi avrai capita no? Sono una donna forte, tosta e decisa e quando mi metto in testa una cosa non c’è nessuno che riesce a togliermela. I miei piani erano questi, ero stufa dell’Italia e non mi pento minimamente di non essere diventata un mega avvocato da 10mila euro al mese in Italia. Io amo il lavoro vero, il duro lavoro e amo ottenere successo attraverso il duro lavoro. Londra è un posto dove se vali, cresci. Ecco perché ho scelto di far valorizzare la mia persona in questo paese e di lavorare in un posto come Prete a Mangier che davvero valorizza questi tratti caratteriali e attitudinali.
E i piani per il tuo futuro quali sono?
Te lo dico schiettamente: non ho la benché minima intenzione di tornare in Italia. Forse starò antipatica a qualcuno che leggerà quest’intervista, ma odio l’Italia. L’Italia non è un posto per giovani, non è un posto per chi cerca opportunità, per chi vuole fare carriera e chi vuole farsi valere. L’Italia è un posto dove possono vivere solo i pensionati, chi non lavora o chi non vuole lavorare. Purtroppo potrò essere vista come una persona “narrow minded” dalla mente ristretta, ma è questo quello che penso!
Hai dei rimpianti o dei rimorsi per le scelte che hai fatto?
Assolutamente no. Sono fiera e felice di essere dove sono e di essere la persona che sono. Ho fatto delle scelte e preso delle decisioni basate sul mio pensiero e sulle mie esperienze. Non dico che sono giuste a prescindere, ma dico che ognuno alla fine fa della propria vita quello che vuole. L’importante è essere liberi di agire, nel bene o nel male verso una possibile meta. Se poi la si raggiunge o no non importa, basta muoversi in quella direzione per avere un senso di realizzazione interiore.
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